La voce del fiume


Mi fermavo a bere a questa fontanella, tornando da scuola, o il sabato sera, in quelle lunghe e calde sere d’estate , quando si poteva uscire solo fino alle 11 e già sembrava notte fonda.
L’acqua scendeva copiosa e fresca, ci si appoggiava tutti allo stesso modo, tenendo una mano sulla pietra centenaria e raccogliendo  quanta più acqua possibile, fino ad averne i vestiti zuppi.
Dietro, la vallata si spacca in due per lasciar passare tortuoso un torrente che un tempo era stato un fiume pescoso.
Da laggiù, dall’intersecarsi delle due montagne, in quelle sere d’estate, oltre al canto dei grilli, arrivava la voce del fiume.
Tutto il resto non poteva far altro che tacere.

Autore: Nora Marchini

Passa il tempo, passano le cose, i mestieri, si sceglie di seguire una strada al posto di un'altra. Si sbaglia, si ricomincia, si sbaglia ancora, si ricomincia ancora. Non vediamo il traguardo che pure arriverà. Quello che conta è vivere, oggi, come fosse il traguardo. Giornalista pubblicista, mamma, amo le emozioni, il mare, la musica, i libri, i luoghi, l'arte. Vivo All'Aquila e provo a indovinare dove mi porterà la vita.

4 pensieri riguardo “La voce del fiume”

  1. quella di cui parlo è stata rimossa anni or sono per far posto ad una bruttura moderna in ferro. Il sisma per fortuna, in quel posto è arrivato solo marginalmente.Ci ha pensato l’uomo a rovinare le cose, gratis.

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